Essiccatori a membrana: cosa sono e come funzionano

Per la produzione dell’aria compressa viene aspirata aria ambiente che contiene in misura variabile anche vapore acqueo. Con l’aumento della pressione il contenuto di vapore si concentra, ed al successivo raffreddamento dell’aria compressa può dare luogo a condensa liquida.

Per preservare le apparecchiature e proteggere il prodotto finale, l’umidità deve essere rimossa e la condensa evitata.

Gli essiccatori a membrana permettono di eliminare il vapore acqueo e proteggere l’impianto di produzione dell’aria compressa, sfruttando le diverse proprietà di permeazione dei gas.

L’aria compressa carica di umidità entra all’interno dell’essiccatore passando attraverso una membrana, qui l’acqua viene catturata da migliaia di piccole fibre polimeriche cave altamente selettive. Le molecole d’acqua, infatti, si diffondono attraverso la membrana a una velocità maggiore rispetto agli altri componenti gassosi presenti nell’aria (come azoto, ossigeno e anidride carbonica), quindi l’aria umida si scompone: l’acqua permea la membrana raccogliendosi nelle fibre, mentre il flusso di aria secca esce dall’essiccatore senza perdite di pressione.

Il vapore acqueo raccolto nelle fibre viene scaricato nuovamente nell’ambiente sfruttando una parte dell’aria essiccata prelevata all’uscita (aria di purga).

Gli essiccatori a membrana sono semplici da installare e usare vicino al punto di utilizzo, grazie anche alle dimensioni compatte ed alla possibilità di installazione sia in orizzontale che in verticale. Inoltre, non avendo parti in movimento sono poco soggetti ad usura e hanno un funzionamento silenzioso senza necessità di collegamenti elettrici.

Hanno consumi energetici contenuti rispetto agli essiccatori ad adsorbimento e richiedono poca manutenzione, relativa alla sostituzione periodica dei pre-filtri.

Negli essiccatori a membrana non è previsto un tempo di rigenerazione ed il funzionamento e le performance sono sempre garantite.

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